Il Daily Stand-up Meeting è un incontro rapido di 15 minuti che i team Scrum fanno ogni giorno, solitamente di mattina. L’incontro “da manuale” richiede che ci si incontri davanti alla Scrum Board (tutto il Development team, preferibilmente con Scrum Master e PO) per rispondere personalmente alle 3 domande:
- cosa ho fatto ieri?
- cosa faccio oggi?
- che impedimenti rallentano o bloccano il mio lavoro?
Ultimamente qualcuno aggiunge anche una quarta domanda, suggerita da Mitch Lacey nel libro “The Scrum Field Guide”, ovvero:
- qual è il mio livello di confidenza sul raggiungimento dello Sprint Goal?
Questa domanda ha lo scopo di far emergere eventuali problemi che le persone tendono a non dire se non forzati. Serve soprattutto a fare esercizio sulla trasparenza e sul team building.
In generale uno Stand-up meeting fatto bene fa la differenza sulla riuscita o meno di uno Sprint. Per questo penso convenga chiarire i ruoli di ognuno dei partecipanti.
Cosa fa il Team Member durante lo Stand-up
Durante il meeting ogni team member risponde alle 3-4 domande, cercando di inserire quello che dice in un contesto di team: non parla dei “suoi” task o delle “sue” storie, bensì dei task sui quali sta lavorando. Oltre a chiarire su cosa sta lavorando e su cosa lavorerà, evidenzia prontamente i problemi che ha incontrato, i suoi impedimenti, i suoi dubbi e le sue perplessità. Se ha bisogno, chiede immediatamente aiuto ad un altro team member: cercare di risolvere da solo un problema è soltanto tempo perso. In Scrum non ci sono sfide personali, bensì sfide del team.
I team member tendono a fare alcuni errori durante lo Stand-up. Vediamone alcuni:
- usano il meeting per fare discussioni tecniche: il team si deve parlare durante tutta la giornata. Lo Stand-up serve per pianificare la giornata: ogni discussione deve essere annotata dallo Scrum Master e rimandata a dopo.
- ognuno fa il lavoro che preferisce: le persone tendono a selezionare un lavoro che torna a loro congeniale, a dispetto della priorità richiesta dal PO. Lo Scrum Master deve lavorare perché si termini prima le storie più in alto, poi via via quelle a seguire, facendo appello al concetto di cross-funzionalità, fondamentale in Scrum
- non arrivano preparati allo Stand-up. Perché il meeting riesca ad essere rapido ed efficace, c’è bisogno che ogni persona si prepari in anticipo sul lavoro che dovrà fare nella giornata, discutendone in anticipo con gli altri team member
- parlano in maniera superficiale. Ogni team member deve essere chiaro e trasparente per far emergere dubbi e impediment il prima possibile. I dubbi che emergono alla fine dello sprint mettono a serio rischio l’esito dello sprint stesso
Cosa fa lo Scrum Master durante lo Stand-up
Lo Scrum Master ha il ruolo fondamentale di assicurarsi che lo Stand-up abbia luogo e che segua le regole dello Scrum. Deve quindi guidare le persone, far percepire loro l’importanza di questo meeting, della sua cerimonia, della puntualità e del timebox, ovvero del rispetto rigido della durata di 15 minuti, e deve lavorare tantissimo per evitare gli errori di cui abbiamo parlato sopra.
Lo SM ha anche il ruolo chiave di “risolutore” di impediment. E’ di solito durante lo Stand-up che le persone tendono a far emergere problemi di ogni tipo che bloccano o rallentano il loro lavoro: lo SM deve prontamente cercare di risolverli, magari non in prima persona, ma deve attivarsi perché siano risolti il prima possibile. Nel caso (non improbabile) che le persone non facciano emergere gli impediment in maniera chiara, è compito dello SM “stanare” il problema, “annusare” l’inghippo e farlo emergere.
Ken Schwaber scrive nella sua “Scrum Guide” che lo SM può anche non partecipare, a patto che si assicuri che lo Stand-up abbia luogo. Questo è vero, ma soltanto con team maturi che sanno portare avanti uno Stand-up meeting in maniera efficace autonomamente.
Cosa fa il Product Owner durante lo Stand-up meeting
Molti pensano che il Product Owner non possa/deva partecipare allo Stand-up, quasi fosse un “nemico” o un “infliltrato del business”. Quando il PO è disponibile, ha tutto l’interesse a essere presente, sia per avere informazioni sull’andamento dello Sprint, ma soprattutto per dare supporto al team in caso di dubbi sui lavori in corso. Ovviamente non risponde alle domande cerimoniali, ma è a disposizione del team per eventuali chiarimenti.